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Catena perpetua

Quando ancora adesso rimbombano le parole del sindaco di Choltet manifestando che ' forse Adolphe Hitler non ammazzò tanti gitani' ci troviamo come contraparte, di fronte la notizia sulla sentenza a catena perpetua degli assassini dell Ungheria. Una sentenza lungamente aspettata da tutti dovuta alla gravità degli avvenimenti.

 

Ancora ricordiamo con stupore gli assassinati in Ungheria tra 2007 e 2009,dei successi che commossero il mondo e dei quali gli autori furono detenuti posteriormente. Però conviene esaltare che durante tutto questo tempo, in quasi nessuno c’era la Speranza che fosse fatta giustizia al momento di giudicare questi crimini, dovuto al livello di radicalizzazione nel quale si trova una parte significativa della nazione,che ha situato un buon posto al partito politico Jobbik di corte neonaziste ,chiaramente antisemita e particolarmente belligerante con la comunità gitana ungherese.

 

 Molti degli attuali membri,la polizia, e anche politici con incarichi strategici che simpatizzano per il partito Jobbik, proteggono le sue azioni nei luoghi dove hanno influenza; azioni del tutto contrari alla normativa europea e, incluso,al diritto internazionale. Nonostante cio’ sembra ci sia stato 'un miracolo' e l' essere stata proclamata una sentenza esemplare che condanna a catena perpetua i tre detenuti come autori diretti dei crimini a dodici anni di galera e a una quarta persona implicatata come complice.

 

 Risulta curioso che questa sentenza abbia coinciso con la prima uscita del film in Spagna ' solo el viento' dove si raccontano i fatti delle sentenze e dove si mostra il timore a cui viene sottoposto la comunità gitana facendo che vivano in permanente stato di minaccia come racconta la madre del piccolo Robert che fu abbattuto con 14 proiettili quando fuggiva con suo padre dalla incendio provocato da un bomba lanciata in piena notte mentre dormivano “ci sono ancora estranei che si avvicinano di notte a casa nostra attraverso il bosco, non mancano”.

 

 Ragioni non mancano di avere paura, perché la storia di persecuzioni risale a molto tempo prima che gli eventi del 2008 e del 2009 che  continua ancora oggi, dal momento che in tutto questo tempo senza intimidazioni, persecuzioni e di molte dimostrazioni hanno cessato di essere prodotto in proprio contro; prolungando e rafforzando in tal modo stigmatizzante che difficilmente può staccare il breve o medio termine. Prova di ciò sono la grave vertenza presso la città di Gyöngyöspata, le manifestazioni popolari con slogan anti-rom,  o la situazione drastica che ha causato centinaia di famiglie rom nelle ultime settimane il sindaco di Odz.

 

Non ho alcun dubbio l'importanza che questa frase perpetrua catena potrebbe significare per il futuro e la sicurezza dei rom nel paese Magyar, ma molto deve cambiare le cose in modo che non rimanga un caso isolato o di aneddotica. E questo non avviene, il giudizio deve essere accompagnato da un'azione o reazione, di tutti i politici che hanno una responsabilità di governo, le parti sociali e le principali organizzazioni per i diritti umani.

 

Infine, non posso nascondere la mia preoccupazione circa la possibilità che questa sentenza diventano martiri i condannati che vivono, rafforzando ulteriormente l'atteggiamento bellicoso di Jobbik e le azioni violente di individui o gruppi paramilitari, che possono giungere a considerare questa frase come un affronto o una dichiarazione di guerra.

 

José Alfredo Maya Maya

Presidente de la Federación Maranatha de Asociaciones Gitanas

 

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